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Channel: Chimica – Chimicamo
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Pirite: l’oro degli stolti

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“non è tutto oro quello che luccica”

Mai come nel caso dell’oro degli stolti questa locuzione nota già dai tempi di Esopo e ripresa da Shakespeare nel Mercante di Venezia sembra essere più appropriata.

Appassionati e cercatori d’oro anche esperti venivano tratti in inganno dalla pirite, minerale costituito da disolfuro di ferro FeS2 che, per il suo colore oro e la sua brillantezza illudeva anche esperti di aver trovato l’ oro.

Basta tuttavia una analisi anche superficiale per distinguere l’oro dall’oro degli stolti infatti l’oro è un metallo e come tale è tenero, e, se sottoposto ad azione meccanica può essere piegato mentre la pirite essendo un minerale si rompe e si riduce in scaglie. Se riscaldato l’oro si rammollisce e poi fonde mentre la pirite se riscaldata emette una miscela di solfuri dal tipico odore di uova marce.

Sebbene la pirite si presenti lucente di colore simile all’ottone ha un peso specifico minore dell’oro ed inoltre se strisciata su una tavola ruvida lascia una striscia nera mentre l’oro lascia una striscia gialla ma, nonostante le evidenti differenze molti si illudevano di aver trovato l’oro.

La pirite è da sempre stata avvolta da un alone di fascino infatti, se la si percuote con un pezzo di metallo genera scintille e veniva ritenuto contenesse del fuoco al suo interno. La pirite veniva quindi usata come pietra focaia in quanto gli spazzi di scintille emessi possono incendiare un’esca o la polvere da sparo.

Ancora oggi viene usata nell’ambito della naturopatia per i suoi presunti effetti benefici sia sul corpo che sulla psiche.

Sebbene la pirite sia un minerale ad alto contenuto di ferro essa non viene usata per ottenere tale metallo in quanto, a tale scopo vengono preferiti altri minerali ed in modo particolare la magnetite e l’ematite.

La pirite è polimorfo della marcasite pur avendo un peso specifico superiore; inoltre la pirite ha una struttura cubica mentre la marcasite ha una struttura ortorombica.

La pirite è stata utilizzata come fonte di zolfo e di acido solforico nel corso della Seconda guerra mondiale quando le fonti tradizionali di zolfo non esano disponibili o erano comunque insufficienti per far fronte alla domanda. Attualmente la maggior parte dello zolfo viene ottenuto da giacimenti di gas naturale che contengono anche il solfuro di idrogeno
.

Attualmente la pirite viene considerata come un potenziale minerale di riferimento per nuovi sviluppi tecnologici. La pirite è infatti un semiconduttore e potrebbe costituire quindi il materiale per pannelli solari fotovoltaici a basso costo sebbene ad oggi mostrano una scarsa efficienza.

Lo scorso anno è stata realizzata una batteria ibrida in cui il catodo è costituito da nanocristalli di FeS2 che ha un costo inferiore alle tradizionali batterie al litio.


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