La pirrolidina è un eterociclo nel cui anello vi sono quattro atomi di carbonio e un atomo di azoto ed è quindi un’ammina secondaria.
A temperatura ambiente si presenta liquida dall’odore tipico dell’ammoniaca miscibile in acqua e in molti solventi organici.
La struttura dell’anello pirrolidinico si trova in composti sia di origine naturale che sintetica. È presente negli alcaloidi naturali come la nicotina e in alcuni farmaci come la prociclidina. Gli amminoacidi prolina e idrossiprolina contengono al loro interno l’anello pirrolidinico.
La pirrolidina in cui l’azoto è ibridato sp3 è un’ammina secondaria che mostra elevato basicità essendo la costante di equilibrio Kb dell’ordine di 10-3. Tale basicità è dovuta all’effetto induttivo -I dei due atomi di carbonio adiacenti all’azoto ibridati sp3
La pirrolidina può essere ottenuta tramite idrogenazione catalitica del pirrolo utilizzando diossido di platino quale catalizzatore
Un altro metodo sintetico consiste nel fare reagire un etossido con 4-cloro-butanammina con fuoriuscita dello ione cloruro e ciclizzazione della molecola
Tra le reazioni della pirrolidina vi è quella tra cicloesanone e acido p-toluensolfonico in presenza dell’acido p-toluensolfonico che agisce da catalizzatore con formazione di una enammina. Quest’ultima si trasforma a seguito di un’addizione di Michael in 3-buten-2-one che, a seguito di idrolisi dà luogo alla formazione di un 1,5 dichetone
Nell’industria alimentare la pirrolidina viene spesso utilizzata come agente aromatizzante mentre nell’industria farmaceutica è utilizzata per le proprietà antinfiammatorie e epatoprotettive.