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Chetosi

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I giovani e meno giovani frequentano le palestre non tanto per seguire la locuzione di Giovenale “mens sana in corpore sano” quanto per esibire un corpo scolpito e modellato e non disdegnano, pur di perseguire il loro scopo, di assumere sostanze di dubbia provenienza o di sottoporsi a tutti i tipi di diete con lo scopo di bruciare i grassi.

E’ per questo motivo che si sente sempre più parlare di chetosi che si verifica in una condizione di carenza di zuccheri nel sangue con la conseguenza di costringere l’organismo a consumare le riserve di grasso immagazzinate come unica fonte energetica disponibile

Attraverso la via sintetica della chetogenesi si formano, nel mitocondrio delle cellule epatiche, a partire dall’acetil-CoA, i corpi chetonici che sono presenti nel sangue.

In una dieta equilibrata e in condizioni normali i corpi chetonici vengono prodotti in piccole quantità in quanto l’acetil-CoA viene utilizzato in prevalenza nel ciclo di Krebs.

Quando si verificano condizioni per le quali si ha un accumulo di acetil-CoA avviene la gluconeogenesi, ciclo metabolico in cui, in caso di carenza di glucosio, un composto non glucidico viene convertito in glucosio affinché il cervello possa svolgere le proprie attività metaboliche. 

In caso di diabete non trattato la scarsità di insulina determina una carenza di glucosio-6-fosfato necessario al processo intracellulare di glicolisi che sintetizza piruvato a partire dal glucosio.

Per aumentare i livelli di glucosio aumenta la gluconeogenesi con conseguente ossidazione degli acidi grassi.

In caso di digiuno prolungato o di diete prive di carboidrati si verifica un fenomeno analogo e, in entrambi i casi, si verifica una produzione di corpi chetonici superiori alla capacità di utilizzazione da parte degli organi extraepatici.

I corpi chetonici sono costituiti da acetone, acido 3-ossobutanoico che oltre ad avere un gruppo carbossilico ha in posizione 3 un gruppo chetonico e appartiene quindi alla categoria dei β-chetoacidi e l’acido 3-idrossibutanoico che pur non presentando un gruppo chetonico viene inserito nella categoria dei corpi chetonici.

corpi chetonici

La dieta chetogenica che esclude i carboidrati e prevede un elevato apporto di proteine fu testata negli anni ’20 dello scorso secolo per il trattamento dell’epilessia quando non esistevano ancora farmaci adeguati.

Solo successivamente furono utilizzate le conoscenze acquisite per proporre una dieta atta a dimagrire in tempi brevi senza perdere massa muscolare.

Gli effetti di questa dieta sono momentanei nel senso che, non appena si passa nuovamente a un’alimentazione normale che prevede l’assunzione di tutti i principi nutritivi di cui l’uomo ha bisogno, i chili persi vengono ripresi nel giro di pochi mesi.

Sarebbe bene sapere che la dieta chetogenica presenta molti effetti tra cui l’affaticamento di reni e fegato, la carenza di vitamine e sali minerali contenuti in frutta e verdura ed inoltre l’elevato apporto di proteine comporta una serie di problemi che vanno dall’alitosi, emicrania, astenia e stitichezza.

Nei casi estremi la chetosi può trasformarsi in chetoacidosi, tipica dei soggetti affetti da diabete mellito di tipo 1 che ignorano di avere questa patologia, che può portare al coma infine alla morte.

Ogni commento appare superfluo in quanto la moda del momento impone alle persone per la quali l’apparire è più importante dell’essere di sottoporsi a qualunque tipo di dieta pur di potersi pavoneggiare esibendo magari un corpo esteriormente invidiabile all’interno del quali avvengono reazioni che lo danneggiano.


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