L’ acidificazione degli oceani è uno dei tanti fenomeni che sconvolgono l’ecosistema provocando danni all’uomo e all’ambiente.
A partire dalla Rivoluzione Industriale si è verificato un incremento esponenziale di sostanze che inquinano aria, suolo e acque dovuto principalmente ad attività industriali e agricole.
Sebbene vi siano paesi poco sensibili ai problemi ambientali che per motivi economici negano che ci siano conseguenze dovute all’inquinamento o ritirano la propria adesione agli accordi di Parigi del 2015 i danni dovuti al Pianeta Terra sono sotto gli occhi di tutti:
- Piogge acide
- Effetto serra
- Riduzione dell’ozonosfera
- Eutrofizzazione
- Siccità e desertificazione
- Dissesto idrogeologico
- Fusione dei ghiacciai
- Fenomeni atmosferici eccezionali
Variazione del pH
L’acidificazione degli oceani è dovuta alla crescente emissione di biossido di carbonio. Questo gas serra si solubilizza nell’acqua ed è presente pertanto il seguente equilibrio tra l’anidride carbonica disciolta in acqua e quella presente allo stato gassoso nell’atmosfera:
CO2(g) ⇌ CO2(aq)
La quantità di CO2 disciolta nell’acqua può essere calcolata dalla legge di Henry per la quale
KH = 3.38 · 10-2 mol/Latm e [CO2(aq)] = KH · p CO2(g)
Poiché la quantità di CO2 attualmente presente nell’atmosfera è dello 0.0355 %
p CO2(g) = 0.0355 · 1 atm/100 = 0.000355 atm
da cui [CO2(aq)] = KH · p CO2(g) = 3.38 · 10-2 mol/Latm · 0.000355 atm = 1.20 · 10-5 mol/L
L’anidride carbonica disciolta in acqua dà luogo alla formazione di acido carbonico secondo l’equilibrio
CO2(aq) + H2O ⇌ H2CO3(aq) la cui costante vale 1.7 · 10-3 (1)
L’acido carbonico è un acido diprotico e il primo equilibrio di dissociazione è:
H2CO3(aq) ⇌ HCO3– (aq) + H+ per il quale Ka1 =2.5 · 10-4 (2)
CO2(aq) + H2O ⇌ HCO3– + H+