La tirosina o 4-idrossifenilalanina è uno dei 20 amminoacidi utilizzati dal corpo per la sintesi proteica.
E’ un amminoacido apolare condizionatamente essenziale in quanto può essere sintetizzato dalla fenilalanina ma, in caso di particolari patologie, l’organismo non è in grado di sintetizzarla e deve pertanto essere assunta dagli alimenti.
La tirosina differisce dalla fenilalanina per la presenza di un gruppo –OH in posizione para e viene sintetizzata grazie all’enzima fenilalanina idrossilasi che può aggiungere questo gruppo -OH e così può convertire la fenilalanina in tirosina.
Stante la presenza di un carbonio asimmetrico la tirosina è una molecola chirale il cui enantiomero L costituisce uno degli amminoacidi ordinari.
La tirosina fu isolata per la prima volta dal chimico tedesco Justus von Liebig nel 1846 dalla caseina fosfoproteina che si trova nel latte fresco e nei suoi derivati e il suo nome trae origine dal greco τυρός che significa formaggio.
Oltre a essere il precursore di ormoni tra cui la tiroxina, dalla tirosina derivano le catecolammine tra cui adrenalina, dopamina e noradrenalina importanti neurotrasmettitori che regolano l’umore e le capacità cognitive.
La tirosina favorisce la sintesi della melanina, il pigmento della pelle responsabile dell’abbronzatura che protegge la pelle dai raggi ultravioletti e conferisce il colorito della carnagione.
Nei mammiferi la degradazione della tirosina è catalizzata da una serie di cinque reazioni enzimatiche alla fine delle quali si ottiene l’acetoacetato e il fumarato che entra a par parte del ciclo di Krebs.
Oltre che nel latte e i suoi derivati la tirosina è contenuta in alimenti ad alto contenuto proteico come soia, carne di manzo, agnello, maiale, pesce, pollo, noci, uova, latticini, fagioli e cereali integrali.
L’eventuale assunzione di melanina tramite integratori deve essere fatta sotto controllo medico in quanto è controindicata in presenza di alcune patologie.