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Carbonato di alluminio

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carbonato di alluminio

Il carbonato di alluminio è un sale non presente in natura costituito dallo ione alluminio Al3+ e dallo ione carbonato CO32- che ha formula Al2(CO3)2. È un composto poco stabile e si decompone rapidamente in ossido di alluminio e anidride carbonica secondo la reazione:
Al2(CO3)2 → Al2O3 + 3 CO2

struttura del carbonato di alluminio
struttura

Il carbonato di alluminio si presenta di colore bianco ed è un solido cristallino che, a causa della sua instabilità, non può essere preparato secondo una reazione di precipitazione facendo reagire un sale solubile di alluminio e un carbonato solubile ma può essere ottenuto dalla reazione tra ossido di alluminio e biossido di carbonio:

Al2O3 + 3 CO2→ Al2(CO3)2

Infatti quando i sali solubili di alluminio reagiscono con i sali solubili contenenti lo ione carbonato a causa della natura basica di quest’ultimo, si forma lo ione bicarbonato e lo ione idrossido e pertanto si forma l’idrossido di alluminio Al(OH)3 al posto del carbonato di alluminio.

Usi del carbonato di alluminio in campo medico

Il carbonato di alluminio è usato principalmente in campo medico per il trattamento di problemi relativi allo stomaco e all’intestino in qualità di antiacido e utilizzato per il reflusso gastroesofageo, l’infiammazione dello stomaco e le ulcere. Gli antiacidi sono una classe di farmaci usati per trattare le condizioni causate dall’acido prodotto dallo stomaco che secerne naturalmente l’acido cloridrico che è preposto al metabolismo delle proteine.

Pertanto l’acido rende il contenuto dello stomaco a un livello di pH di 2 o 3 quando la secrezione acida è attiva. Quando c’è troppo acido o i meccanismi protettivi dello stomaco, duodeno e esofago sono inadeguati, si assumono gli antiacidi.

antiacidi
antiacidi

Gli antiacidi al carbonato di alluminio possono essere usati per trattare e gestire l’iperfosfatemia, squilibrio elettrolitico caratterizzato dall’eccessiva concentrazione di fosfati nel sangue poiché legano il fosfato nell’intestino e ne impediscono l’assorbimento nel corpo.

Grazie a questa capacità di legare il fosfato nell’intestino, gli antiacidi al carbonato di alluminio possono anche essere usati con una dieta a basso contenuto di fosfati per prevenire la formazione di calcoli renali, poiché i calcoli renali sono composti da vari composti tra cui i fosfati.

Per controllare l’iperfosfatemia di cui sono affetti quasi tutti i pazienti sottoposti a emodialisi, l’assunzione di agenti leganti il ​​fosfato è richiesta nel 90-95% dei casi. I gel contenenti alluminio sotto forma di idrossido di alluminio e carbonato di alluminio, sono stati utilizzati per ridurre l’assorbimento del fosfato e per controllare i livelli di fosforo sierico nei pazienti con insufficienza renale molto avanzata e in quelli trattati con dialisi.

Il carbonato di alluminio può aumentare l’assorbimento di calcio a causa della diminuzione dei livelli sierici di fosfato, ha proprietà astringenti e adsorbenti. Da un punto di vista terapeutico il carbonato di alluminio neutralizza o aumenta il pH gastrico, riduce i fosfati nelle urine prevenendo la formazione di calcoli renali di fosfato di calcio che si sviluppano tipicamente in urine alcaline, riduce i livelli sierici di fosfato e diminuisce la fluidità delle feci.

Al2(CO3)2
Al2(CO3)2

Tuttavia, è stato riconosciuto che l’ ingestione di gel contenenti idrossido di alluminio o carbonato di alluminio è un importante fattore di rischio per lo sviluppo di intossicazione da alluminio, in particolare quella che causa osteomalacia, patologia ossea caratterizzata da un difetto di mineralizzazione che rende le ossa più suscettibili a dolori, malformazioni e fratture.

Inoltre quando questi composti vengono somministrati in eccesso, possono produrre una profonda ipofosfatemia, disturbo elettrolitico caratterizzato da un livello anormalmente basso di fosfato nel sangue che porta a debolezza e miopatia.

I leganti del fosfato contenenti alluminio possono interferire con l’assorbimento di altri farmaci come gli antibiotici. Le interazioni farmacologiche di taluni antibiotici,  come quelli appartenenti alla classe dei chinoloni con gli antiacidi contenenti alluminio o magnesio portano infatti a  una riduzione del loro assorbimento dal 50 al 90%

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